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Certo, il bene non potrà che trionfare sul male, alla fine. Ma ciò non avverrà prima del 765º numero. Della ristampa. Signore e s'inceppa, ecco a voi Struscia la Novizia, il pelo dentro il vizio. Struscia la Novizia: perché Irene Grandi pensa che svegliarsi alla mattina sia una cosa eccezionale, e che dormire fino a tardi sia altrettanto straordinario. Ma è solo perché non io conosco il suo indirizzo di posta elettronica. Struscia la Novizia: perché se, dopo molti anni di assenza, è improvvisamente ritornato in TV il vecchio spot "PIC Indolor" con la bambina bionda che, a forza di punture, non è più cresciuta, fareste bene a temere che Struscia possa scomparire per qualche tempo dalle vostre mailbox. Struscia la Novizia: perché nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si commenta. Struscia la Novizia: perché, se c'è vita nell'universo, è soltanto perché l'uomo non ci è ancora arrivato. L'ABITO NON FA IL MONACO, MA LA SOFFERENZA: «Sotto il camice, niente». Così potrebbe intitolarsi questa notizia. Accade che le infermiere dell'ospedale Galliera di Genova, infatti, si lamentino: le loro divise sono troppo strette. E spesso succede che, sotto il camice bianco d'ordinanza, non portino neppure la sottoveste, che fa spessore. È una situazione di emergenza che le ha spinte a chiedere nuove divise. Be' - qualcuno potrebbe dire -, mica tanto male come situazione... Era dai tempi di Angela Cavagna sexy-infermiera in Striscia la Notizia che non si vedevano le infermiere in camici stretti e succinti, che ne mettessero in evidenza tutte le grazie, no? Immagino che i malati saranno felici. E se si guarisce da una malattia più velocemente quando lo stato psicologico è positivo, a Genova quelle infermiere devono fare miracoli: un sorriso malizioso, e la gamba fratturata si risalda immediatamente; una spruzzata di profumo, e l'enfisema polmonare sparisce all'istante; un bottone in meno abbottonato sul camice stretto che metta in evidenza la scollatura, e la cataratta diventa più limpida dell'aria di montagna; un inchino a terra per raccogliere qualcosa, e i punti di sutura dopo l'operazione per varicocele saltan via da soli... Mica male farsi curare così, no? Già. Se fosse vero, però! Perché la realtà è un pochino diversa. E lo si capisce dalla non troppo bizzarra risposta che i responsabili della struttura ospedaliera hanno dato alle loro dipendenti: le infermiere sono troppo grasse. E per questo dovranno tenersi i pochi e stretti camici che hanno in dotazione. Certo, stiamo parlando di Genova, i camici nuovi costano, e sarebbe scontato parlare di tirchieria. In realtà, però, potrebbe essere qualcosa di ben più evoluto: potrebbe essere la moda del futuro. Se sei obesa, non andare dal dietologo: basta che non mangi finché non riesci ad entrare nel vestito. E, non solo! Quando vai a fare shopping, l'idea è di non comprare l'abito della tua taglia, ma di comprarlo sempre e solo direttamente taglia 42. Non riesci ad indossarlo perché sei più "corpulenta"? Va bene, vorrà dire che smetterai di mangiare fino a quando non riuscirai ad entrare nel vestito. Non servono diete. Non occorre altro. Basta un vestito e tanta forza di volontà. Be', in questo caso c'è da sperare che forza di volontà le infermiere del Galliera ne abbiano da vendere... Me le immagino girare affamate per le corsie... Non mangiano per entrare nella divisa, ma potrebbero cedere da un momento all'altro... Una mamma: «Infermiera, scusi, ma ieri hanno operato nostro figlio: gli hanno tolto le tonsille, e gliele hanno messe in un vasetto qui sul comodino; ma oggi sono sparite...». Infermiera: «Ooopss, allora non erano olive snocciolate?». E ci sarà da aver paura, quando i pazienti sentiranno i medici che spiegheranno per l'ennesima volta alle infermiere la differenza tra un uomo con il catetere ed un involtino di carne con lo stuzzicadenti infilato per il verso sbagliato... FORMULA UNO: Domenica 26 marzo 2000. Schumacher vince in Brasile, ma Barrichello è costretto a fermarsi per un guasto. Ora, avete mai fatto caso a chi sponsorizza la Ferrari? Vi ricordate di Irvine? «Anche io adoro camminare con le mie Valleverde Formiula». Ora se n'è andato Irvine, e il suo posto l'ha preso Barrichello. Anche nello spot. La Ferrari (soprattutto quella di Barrichello) è sponsorizzata da una marca di calzature. Come a dire: «Va be', tu vai in Ferrari, ma sappi che se rimani a piedi puoi sempre camminare con le nostre scarpe...». Grazie! Che porti 'nu poco 'e sfiga? «Sì, ma, vedete, le calzature Valleverde tengono anche l'acqua...». Va bene! Così alla Ferrari si può anche spaccare un radiatore, che intanto sono tranquilli...! È TUTTA UNA QUESTIONE DI COMPROMESSO: È tornata l'ora legale. Lancette dell'orologio avanti di un'ora. E, ancora una volta, un'ora di sonno persa, che recupereremo soltanto a fine ottobre. A fine marzo avanti, a fine ottobre indietro. Un'ora in più, un'ora in meno. I più anziani continuano a non abituarsi, e ancora ci sono contadini che si lamentano: «Adesso che mi spostano le ore di luce, non mi cresce più l'uva...». Farà chiaro fino ad un'ora più tarda, ed in concomitanza con l'allungamento delle giornate avremo la luce più a lungo. Con somma disperazione di tutti coloro che, seguendo i richiami ormonali della primavera, vorrebbero appartarsi in luoghi poco illuminati con la propria partner per festeggiare il fatto che farlo in auto in luoghi appartati non è più reato. Pazienza, cari miei! Dovrete aspettare qualche ora di più. Ora, comunque, a parte l'allungamento naturale delle giornate, rimane 'sto problema: a fine marzo un'ora avanti, a fine ottobre un'ora indietro. E che palle, però! Un'ora indietro in autunno per mettere l'ora solare, un'ora avanti in primavera per mettere l'ora legale. Ma che, come in tutte le cose, non si può trovare un compromesso? Una via di mezzo? Invece di mettere un'ora intera, legale, mettiamo soltanto mezz'ora, ai confini della legalità; diciamo soltanto da sanzione amministrativa, ecco! Mettiamo avanti una volta per tutte gli orologi di una mezz'ora multabile (a metà tra quella legale e quella no), e poi si tiene sempre quella, e tanti saluti! ASCOLTA LA TUA SETE: SPUTA IN ARIA E POI APRI LA BOCCA...: La tregua tra la Pepsi e la Coca Cola è finita. E la guerra fra i due storici marchi rivali riprende a colpi di assaggi. Pepsi ha infatti annunciato di voler rilanciare la campagna pubblicitaria più famosa della sua storia: il "Pepsi Challenge", ovverosia l'assaggio ad occhi bendati delle due bibite con scelta della più buona. Noi italiani ci manderemo il caro vecchio buon Michele, che sorseggerà dai due bicchieri...: «Colore chiaro...». (No, questo non potrà dirlo, è bendato...) «Gusto pulito... Dite un po', ma quante bollicine ci avete messo in questo Glen Grant?». E ce lo rimanderanno subito indietro... Il primo episodio della nuova battaglia era previsto per domenica scorsa, durante lo spettacolo degli Academy Awards. Ken Griffey Jr, campione di baseball e nuovo uomo immagine della Pepsi, ha sfidato il pubblico dei telespettatori a bendarsi gli occhi ed a fare da sé il test verità. Ora, io dico questo: non stiamo parlando di due vini dal gusto raffinato, non stiamo parlando di aromi delicati per i palati più esigenti... Non stiamo parlando di bevande che degustano gli uomini maturi e saggi. Sono bibite che si sgolano ghiacciate i ragazzini. Che sono gli stessi che preferiscono l'hamburger al caviale, o che adorano le patatine fritte e rimangono indifferenti davanti al tartufo d'Alba. E tu vuoi fare una prova di degustazione di quel livello? È tutto sbagliato. Viste le caratteristiche chimico-fisiche-organolettiche della bibita, se vuoi proprio fare una gara, non farla per il gusto: fai una gara di rutti, ecco! Metti le persone in fila sulla spiaggia, rivolte a sud; a metà di esse fai bere Pepsi, all'altra metà fai bere Coca Cola. Poi simuli un quinto grado Mercalli scuotendo tutti i partecipanti, e quindi, dopo esserti messo al riparo in un bunker antiatomico, dai il via alla gara di rutti. Qualcosa tipo: «Le due squadre dovranno riuscire a far invertire la rotta ad uno stormo di almeno cinquecento uccelli migratori che con la Primavera vengono a Nord, ad alzare una tempesta nel Sahara centrale tale che per due settimane sull'Antartide piova sabbia, ed a far diventare biondi tutti gli abitanti del continente africano che nell'onda d'urto non saranno rimasti calvi». La prima squadra che vince, decreta vincitrice la rispettiva bibita. Sarebbe molto più spettacolare, per i superstiti, non trovate? ... DOVEVI SPUTARE IN ARIA, MA NON COSÌ DISTANTE: La Terra è a rischio siccità? No problem. Si può andare a prendere l'acqua del cosmo. Questa è la proposta dell'Agenzia Spaziale Europea. «L'acqua - hanno spiegato gli scienziati - nasce dalle nebulose stellari e viene portata sui pianeti dalle comete. Si potrebbe quindi tentare di catturarne una per travasare le sue risorse idriche». Fatemi capire bene. Qui ci sono degli scienziati che mi dicono che sulla Terra c'è poca acqua e che possiamo andarla a prendere nello spazio. Sulla Terra ci sarebbe poca acqua. Sulla Terra. L'unico pianeta che ha più mare che terra, e l'hanno chiamato "Terra". Che ha solo un 25 - 30% di terre emerse. Il resto sono mari. Dovevano chiamarlo "Mare" oppure "Acqua", 'sto pianeta, non "Terra". È come se si pigliasse un tifoso, a cui piace il calcio, e lui dicesse: «Io vedo in un anno almeno dieci partite del Milan e non più di due partire dell'Inter». E tu, allora, lo chiami Interista. È come se un autista di autobus lo chiamassi "motociclista" perché da giovane una volta ha guidato una Vespa. È come se ti chiamassi vegetariano perché una volta ti ho visto con un pezzettino verde di insalata tra i denti. Che c'entra? Eppure, questo pianeta l'han chiamato "Terra". E la Terra c'ha ghiacciai e oceani a tutto spiano, e solo in minima parte terre emerse. E questi vogliono andare a prendere un bottiglione d'acqua dalle comete? Ma che è, stanno facendo lo sciopero della sete per dimostrare che la Terra ha poca acqua e si sono rincitrulliti tutti? Ma l'hanno visto che il Mars Polar Lander è andato a cercare l'acqua su Marte, e invece di riportarne una fiaschetta, ha riportato un clamoroso fiasco? Siamo pieni di acqua. E, di quella delle comete, non sappiamo proprio cosa farcene. Tanto che già Gesù, quando è nato duemila anni fa, gli è passata una cometa sulla testa. E lui cos'ha fatto da grande? Aveva così tanta acqua che: 1. ha smesso di farsi il bagno (ogni volta che tentava di entrare in acqua, finiva col camminarci sopra); 2. alle nozze di Canaa si è messo a tramutare l'acqua in vino (che di acqua ce n'aveva fin sopra i capelli...). Alla NASA hanno cercato l'acqua su Marte... ma quello è il "pianeta rosso". Capito? È rosso! E allora, mi ci dovete cercare il rosso! Il barbera! Siamo pieni di acqua, sulla Terra, cari scienziati! Nello spazio, cercateci il vino! (Che, da quello che sparate, sembra che già ve lo siate tracannato tutto...!). L'OBIQUITÀ ANDRÀ DICHIARATA COME FONTE DI REDDITO: Per gli onorevoli assenteisti, multa da 400mila lire. Ma se sono assenteisti, come faranno a pagare la multa, visto che non ci sono? Dopo le bacchettate di Violante, arrivano le sanzioni. I deputati assenteisti saranno puniti con il taglio della diaria: una detrazione di 400mila lire al giorno. Understand? 400 sacchi al giorno, pigliano, per andare a scaccolarsi sulle poltrone del Parlamento ed essere poi ripresi dalle telecamere di Striscia. Sì, so che voi obietterete subito: «No, caro Zuse, guarda che i deputati stanno là per lavorare duramente, e studiare nuove leggi, proporre decreti, contribuire al miglioramento della società...». E io vi crederò. Così come credo a chi mi dice che le leggi pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale, formulate in quel così eccessivamente formale ma comunque ineccepibilmente corretto italiano, retaggio di una giurisprudenza del primo Novecento, vengano scritte dagli stessi onorevoli che poi, intervistati dai giornalisti, parlano un cocktail di dialetto ed italiano arrancato che a contare tutti gli errori di grammatica non basterebbe una calcolatrice scientifica. Ma come fanno, tutti quei parlamentari, a parlare così sgrammaticato e poi a scrivere così elegantemente tutti quelle leggi e quei decreti? È un bel mistero. Forse che glieli scriva qualcun altro? Vuoi vedere che tutti quegli onorevoli sono assenteisti perché vanno a ripetizione di italiano, e poi però finisce sempre che i compiti glieli fanno i loro insegnanti? «Ah, il decreto in classe della settimana scorsa mi è andato male...». «Non dirlo a me! La prof. mi ha detto che questa legge è scritta in modo troppo chiaro e banale; devo riscriverla daccapo più complicata e sofisticata, in modo che si diversifichino i livelli di lettura e si presti a più possibili interpretazioni...». «Guarda, io ho fatto la tesi sul vecchio Decreto Ferri, ricordate? Quello sulla riduzione della velocità massima in autostrada...». «Sì, sì... e quanto hai preso?». «Be', potevo arrivare a 130, ma era domenica, e così non ho potuto superare il 110...». La decisione è stata presa dall'ufficio di Presidenza della Camera. Saranno multati i parlamentari che non partecipano ad almeno il 30% delle votazioni in Aula. Contrari: Lega, AN e Forza Italia. Nel dettaglio: la Lega, con Bossi, ha detto: «Noi abbiamo diritto all'assenteismo. Perché ce l'abbiamo duro, e quindi ci tocca sempre di chiuderci in bagno per prendere provvedimenti...». AN, con Fini, ha spiegato: «Abbiamo votato contro, perché Bertinotti, con le sue 35 ore settimanali, non fa che incitare all'assenteismo di massa. E noi non possiamo che opporci a questo regime». Forza Italia, con Berlusconi, ha motivato: «Se non mi permettono di assentarmi dall'Aula, non mi rimane abbastanza tempo, nell'arco della giornata, per apparire su tutte le emittenti televisive, mi consenta...». Insomma, per farla breve, se leggiamo la notizia alla rovescia, accade che daranno un premio di 400mila lire giornaliere a tutti gli onorevoli che si presenteranno in aula e siederanno sulla loro preziosa poltrona. Ma perché, ce n'era forse bisogno? Quelli lì bisogna pagarli per farli schiodare, mica per farceli rimanere! ULTIM'ORA: Rapita ragazza calva. I rapitori: «Non vi preoccupate, non le torceremo un capello». «SE UNO LAVORA NELLA POLIZIA AEREA, È UN AGENTE ATMOSFERICO?»: Sapete perché i tifoni si chiamano così? Perché quando la gente va allo stadio, ci si ritrova con decine di migliaia di persone che fanno il tifo. E quando decine di migliaia di persone fanno il tifo, ci sono decine di migliaia di persone che alitano. «Aahhhh!!!» E tutti quei tifosi che alitano... sai l'aria che spostano? Da cui: "tifone", che vuol dire appunto "grande tifo"... Non v'è piaciuta? Sì, va be', è una cagata... ma le migliori cagate sono quelle del mattino. Che ore sono? Dicevo... se non vi è piaciuta, state a sentire questa: Li chiamavano Andrew o Joe. Ma le Filippine hanno deciso che erano nomi troppo normali. E, soprattutto, per i tifoni, erano un po' troppo yankee. Così, l'Ufficio Meteo di Manila ha annunciato che, dal prossimo anno, ricorrerà allo slang locale per identificare tempeste ed uragani. Per i giornalisti stranieri sarà subito un casino avvertire la popolazione. Un conto è dire: «Attenzione! Arriva George!». Un conto è dire: «Occhio, che sta arrivando... sta arrivando... scusi, come si legge questo?». Prima che hai imparato la lingua locale, l'uragano ti ha già sradicato la macchina, il tetto della casa e pure i peli delle orecchie. Ad ogni modo, pare che nel prossimo futuro useranno nomi suggestivi, con l'intento neanche tanto nascosto di provare ad esorcizzare la forza distruttiva dei tifoni. Tra i più fantasiosi che verranno scelti, ce ne sono alcuni che in italiano suonano come "ben vestito", "dall'aspetto felice", "fantastico" e "vendicativo". Ora, io dico questo: laggiù sono posti dove le trombe d'aria ci sono praticamente un giorno sì e uno forse. E ogni volta combinano disastri immani. Gli abitanti delle Filippine avrebbero tutto l'interesse a combattere la furia degli elementi ad esempio costruendo ripari più sicuri e forti, o rinforzando le proprie spesso fragili abitazioni. E invece cosa studiano? Di dare dei nomignoli tipo "ben vestito" o "dall'aspetto felice" a ciò che porterà distruzione e devastazione. Ma scusatemi tanto! È come se io mi comprassi un cane da combattimento, cattivissimo, che ringhia sempre e sempre pronto a sbranare chiunque, e lo portassi in giro senza nessuna protezione. La gente avrebbe paura, no? E io, per rincuorare le persone, non mettessi guinzaglio e museruola, ma semplicemente dicessi: «No, non vi preoccupate! L'ho chiamato "Fragolina Zuccherosa", non può nuocere a nessuno...». Io, se fossi un uragano e mi chiamassero "Dall'aspetto felice", mi incazzerei come una iena che non ridens... Mi sentirei preso per il culo...: «Ti sembro felice? Lo sai quanti chilometri ho fatto stanotte per essere puntuale? Sono un ciclone, e non ho chiuso occhio... (sì, l'occhio del ciclone...) C'ho un giramento...». Spazzerei via tutto, ecco! Altro che: «Sta arrivando l'uragano "Ben vestito"!». Perché, nelle Filippine c'hanno i buttafuori? C'è la selezione dei tifoni all'ingresso? «Prego, gli uragani in giacca e cravatta ci possono devastare. Invece, le trombe d'aria con le scarpe da ginnastica possono pure tornare indietro». Ma che ci fanno, le sfilate di moda? «Per la collezione autunno-inverno, ecco a voi il nostro capo in pura pelle di Monsone...». E va be', che ci vogliamo fare... in Italia, gli uragani non ce li abbiamo... che possiamo fare allora? Dobbiamo lavorare dando i nomi su scala più piccola: avremo le neomamme che diranno ai propri figli: «Amore mio, hai mangiato, adesso fai il Robertino (invece del ruttino)», oppure, quando saremo raffreddati, diremo: «Mi cola il naso, e tiro un Caputo dietro l'altro (invece di starnuto)». Poi, qualcuno seduto su una sedia, si chinerà di lato, e con una smorfia di sforzo sul viso confesserà: «Ooopss, scusate tanto, ma mi è scappata una Caterina (invece di scoreggina)»... FORSE ADESSO È UN PO' MENO UN MONDO DA ADULTI: Preparate carta e penna, che vi do una ricetta: pronti? Via! Prendete un giorno feriale. Un classico giovedì di fine inverno. Prendetelo verso le ore 13, quando nell'aria è più forte l'odore di fritto. Spalmatelo delicatamente sull'autostrada sulla quale state viaggiando. Un classico Autogrill McDonald's, diciamo quello di Castelnuovo Scrivia (AL) sulla A7 Milano-Genova. Fateli fondere assieme. Otterrete riso quanto basta. Spiego: siete mai entrati in un McDonald's sull'autostrada per pranzare in un giorno feriale? Tu entri: è tutto coloratissimo, tutto a misura di bambino, tutto divertente, pieno di giochini per gli infanti, colmo di palloncini ovunque, promozioni per i più piccoli, cartelli sui vetri che pubblicizzano "Toy Story 2" e se spendi più di un tot magari ti danno anche un personaggio Disney omaggio. Bene: tu entri in questo paradiso dei bimbi, alle 12:30 - 13:00, e chi ci trovi? I bambini stanno tutti uscendo da scuola, a quell'ora. E quindi lì di bambini non c'è manco l'ombra. Infatti, al McDonald's, tra i palloncini colorati ed i manifesti di "Toy Story 2", alle 13 di un giorno feriale qualunque ci trovi i manager. Tutti yuppies elegantoni in giacca e cravatta, con la ventiquattrore a fianco alla seggiola, che tra un morso e l'altro ungono di maionese il proprio cellulare ordinando al proprio agente di borsa l'acquisto o la vendita di chissà quale titolo azionario. Ma che c'entra, dico io? Ce li fate mai entrare gli undicenni a Piazza Affari? Mmmm, però, vuoi vedere che... sì, insomma, avete presente come tutti i papà chiedano ormai sempre più spesso la consulenza dei propri figlioletti ogni volta che si deve avere a che fare con la tecnologia, no? Se in famiglia si compra un videoregistratore nuovo, state sicuri che il primo che impara ad usarlo è il figlio più piccolo. Ora, io mi immagino questi padri di famiglia, manager in carriera, che con tutta questa ondata di elettronica, informatica, Internet, che esplode sempre di più anche in Borsa, non riuscendo a stare al passo manderanno direttamente al lavoro i propri figli, più esperti di queste nuove tecnologie. E, se i figli prenderanno il posto dei genitori al lavoro, i genitori si sentiranno legittimati a prendere il posto dei propri figli. È un processo graduale, ovviamente, ma, se già adesso troviamo gli uomini d'affari tra i palloncini colorati del McDonald's, tra non molto tempo probabilmente avremo i direttori di banca all'asilo, gli amministratori delegati che urleranno sulle altalene del parco giochi sotto casa, e magari questa cosa accadrà anche a personaggi adulti famosi. Che so... vedremo Mike Bongiorno che lascerà la Ruota della Fortuna ai figli per andare a girare su due ruote (in bicicletta); vedremo un onorevole illustre lasciare la propria poltrona in Parlamento al figlio (e non sarebbe la prima volta), per aver rotto con una pallonata una finestra di Palazzo Chigi e che per questo verrà messo in castigo (una settimana senza cartoni animati); vedremo Antonella Elia che saltella entusiasta tra gli scaffali di un negozio di balocchi... «O Antonella, o che tu ci fai dal giocattolaio? Te c'hai il cervello di una bimba di 6 anni: va' subito in ufficio a lavorare!». I SACRAMENTI SI DANNO, SI RICEVONO, MA SI TIRANO ANCHE: Milano. Si è svolto, all'interno del Duomo, un solenne concerto per musica sacra tenuto dal Coro della Radio Svedese diretto dal Maestro Riccardo Muti. Centinaia di persone hanno assistito alla "Messa in Si minore" di Bach dentro alla Cattedrale, mentre molti altri hanno dovuto accontentarsi di ascoltarla dalla piazza antistante. Il concerto ha riscosso grande successo, tanto che - nonostante la battuta sia vecchia - c'è chi dice che abbiano cantato "da dio", tanto che Sua Santità DJ Paolo II ha anticipato: «Frateli e sorele, la versione dance remixata di questo concerto sarà utilizzata come inno ufficiale del Giubileo del Duemila», dopodiché, per dare un saggio delle Sue abilità al mixer, si è lanciato in uno skratch hip-hop di 96 secondi. Anche il Parkinson ha i suoi lati positivi. Ora, io voglio fare soltanto due considerazioni: 1. Il concerto è stato tenuto dal Coro della Radio Svedese. Che vuol dire? Che in Svezia c'hanno una sola radio? E allora, magari, avranno soltanto due quotidiani. E, magari, solamente tre canali televisivi. Se hanno anche soltanto un Berlusconi svedese, sono fregati! Fateci attenzione, quando andate nel vostro negozio di elettrodomestici. Riconoscerete subito un televisore svedese. È l'unico che sul telecomando ha soltanto tre pulsanti. Be', comunque sia, questa cosa è molto verosimile, se ci pensate: tre canali televisivi bastano e avanzano, tanto trasmettono in svedese! E chi li capisce? In confronto, fa più audience una lezione sui sistemi di equazioni differenziali alle tre del mattino... 2. Ora, sono contento che il concerto sia piaciuto così tanto. Però c'è una cosa che mi fa incazzare: quando da piccolo mia madre mi portava a Messa, non si poteva fiatare. «Non si grida in Chiesa». «Non si parla in Chiesa». «Stai composto e zitto in Chiesa». È sempre stato così: in Chiesa era (ed è) appena lecito respirare, ma soltanto col silenziatore. Quando ti confessi devi sussurrare, ma non per la vergogna: è per non fare casino in Chiesa. E adesso, mi arriva 'sta comitiva dalla Svezia, e si mette a fare un concerto nel Duomo di Milano? Ma allora son cambiate le regole, e nessuno m'ha detto niente? No, perché... sai come rimbombano i raudi in Chiesa? Inizia a prenotare, che il prossimo Capodanno lo si fa in Cattedrale! Gli spariamo di quei fuochi d'artificio che vedrai come si metteranno tutti a pregare! «Della Milano da bere ci sono rimasti soltanto i rutti.» (Giulio Pianese) QUANDO LO SPORTELLO NON È UN PICCOLO SPORT: Northbridge, Massachussetts, USA. Uno sportello d'aeroplano si è improvvisamente staccato dalla carlinga ed è piombato nel bel mezzo di una strada. L'ho già detto, e continuerò a dirlo: in America sono troppo avanti. Da noi il massimo che è potuto piovere sono stati blocchi di ghiaccio. In America sono già arrivati al metallo. Questo sì che è progresso! E mica è venuto giù l'elemento grezzo! Che già sono gli unici che invece che estrarre il ferro dalle miniere, basta che raccolgano quello che seminano i velivoli sotto le principali rotte aeree... 'Un gli basta mica! Gli americani se lo fanno piovere già lavorato, il metallo! Un bellissimo sportello con tanto di serratura, maniglia e cardini. Come se da noi, invece che piovere ghiaccio, fossero piovute direttamente coppette di gelato crema e cioccolato con la ciliegina sopra e un ombrellino colorato conficcato sulla sommità... S'è visto mai? È perché in Italia siamo sempre troppo indietro... Il caso ha voluto che, al momento dell'incidente, non stesse passando nessuno, e così la lastra metallica, del peso di oltre 13 chili, ha soltanto danneggiato l'asfalto. Be', in questo frangente siamo più avanti noi: perché in Italia le strade sono dissestate e piene di buche già da sole; già le progettano con le crepe, non serve ricorrere al bombardamento aereo... L'incidente di Northbridge è avvenuto subito dopo il decollo: l'aereo, partito da Boston, stava volando verso New York. A bordo nessuno se n'è accorto: la mancanza del guscio di metallo è stata notata solo dopo l'arrivo a destinazione. Mi immagino le hostess: «Hai visto quello seduto al posto 27-B? Deve avere una paura matta di volare... Pensa che, per tutto l'atterraggio, l'ho visto affannarsi, agitarsi, sforzarsi... alla fine aveva il fiatone ed era completamente sudato!». E la collega: «Oh cavolo! Ma non è la paura! S'è staccato il portello da sotto il suo sedile, e s'è fatto tutto l'atterraggio a piedi!». Comunque, via, non c'è molto da stupirsi quando accadono queste cose. In fondo, se piovono pezzi d'aereo, non poi è mica così strano: in TV abbiamo i colonnelli che ci dicono: «Attenti alle precipitazioni»... e, se piovono pezzi d'aereo, non è mica sbagliato: quelli che fanno le previsioni sono ufficiali dell'Aeronautica! («Attenti alle precipitazioni»... Ma non è mica l'acqua quella a cui si riferiscono...) (Ecco perché, in fondo, è meglio se le previsioni meteo continua a farle Enrico il Bagnino...) L'UNICO FRUTTO DELL'AMOR È LA BANANA. MA SIAMO DAVVERO SICURI? Valerie, la madre di Naomi Campbell, rivela che sua figlia vuole diventare mamma. E per questo la top-model dovrà rinunciare alle passerelle per almeno un anno. La venere nera desidera avere un figlio dal compagno Flavio Briatore ("compagno Flavio Briatore"... perché, Briatore è comunista? E, se sì, perché invece che stare con una rossa sta con una nera?), e, dopo mesi di tentativi, si è rivolta a degli specialisti di Londra. Capito? Son mesi che Briatore se la tr...mba per bene... Ecco perché alle sfilate la si vede sempre così magra e tirata... Sembra che patisca la fame, in realtà è soltanto "troppo consumata"... Forse è proprio per questo che non è ancora rimasta incinta: è così magra e sottile che Briatore la usa come preservativo... In ogni modo, forse il rivolgersi ai medici londinesi potrebbe non essere la scelta migliore. Sì, perché in Argentina, dall'altra parte del mondo rispetto all'Inghilterra, c'è chi incinta c'è rimasta in modo eccezionale. Una signora di 37 anni, infatti, già madre di altri quattro bambini, ha dato alla luce un bimbo record, un superbebè del peso di ben 7 chili e 150 grammi, per 56 centimetri di lunghezza. Pensate, durante i nove mesi di gravidanza, la donna è ingrassata di ben 50 kg, passando da 80 kg a 130 kg di peso. Mi immagino la Naomi che ingrassa di 50 kg per mettere al mondo un figlio... Si strapperebbe, le si lacererebbe il corpo, 'un c'ha abbastanza pelle per allargarsi tanto... Si romperebbe come un uovo. E, allora, in pratica mi sa che ne uscirebbe Calimero. Ma, attenzione, la parte più esilarante della notizia arriva adesso: sapete che nome ha scelto la madre per questo suo famigerato bimbo extra-large argentino di oltre sette chili? Provate ad indovinare... Sì, signora! Il neonato più grande che l'Argentina ricordi, appena venuto alla luce, si chiama Luciano. LUCIANO!!! Capite? Dev'essere l'unico bimbo che, quando è nato, già c'aveva la barba, invece di piangere si è messo a intonare la versione lirica di "Don't cry for me Argentina", ed alla fine del concerto in sala parto ha voluto il telefono per chiamare il Monte dei Paschi di Siena... STRISCIA L'INFRAZIONE: Milano. Mentre l'attenzione di questi giorni è puntata sulla legge che obbliga chiunque ad indossare il casco, tanto che il fruttivendolo sotto casa mia gira per il negozio con sulla testa un casco di banane, ecco che due personaggi famosi vengono "pinzati" perché in contravvenzione con ben più datate e rodate direttive in fatto di sicurezza stradale. E così, all'agente di turno, è toccato un compito neanche troppo spiacevole: multare le Veline di Striscia la Notizia. Maddalena Corvaglia ed Elisabetta Canalis, infatti, rispettivamente 20 e 21 anni, rispettivamente bionda e bruna, rispettivamente pugliese e sarda, non hanno rispettato il Codice della Strada. A bordo di un'Audi A3 nera, in Piazzale Oberdan, stavano apprestandosi ad imboccare Corso Buenos Aires quando una pattuglia le ha fermate per un controllo: e così si sono buscate una contravvenzione per guida con telefono cellulare e senza cinture di sicurezza. I secondini di San Vittore, appresa la notizia, hanno subito voluto esprimere la loro solidarietà: «Anche noi andiamo in giro col cellulare, ma mica ci fanno la multa!». Il Gabibbo, invece, è subito diventato rosso per la rabbia: «Mea, vigile milanese! Ma come fai a multare due splendori del genere? C'hai proprio un cuore di "ghisa"...». Io me l'immagino il vigile che ha fatto loro la multa: «Allora, signorine, favoriscano le proprie generalità: nome, cognome, codice fiscale, indirizzo, numero di telefono e del cellulare, identikit del vostro uomo ideale, fantasie erotiche ed abitudini sessuali preferite...». E poi, magari, interviene un passante: «Ehi, ma che fa! Non vede che hanno avuto un incidente?». Il vigile: «Ma che dice, sono sanissime, non vede?». Passante: «Macché! Guardi bene! Hanno gli air-bag aperti! Poverine! Devono aver battuto con la macchina! Presto, si scansi, mi lasci fare! Sono un dottore! Bisogna praticare loro il massaggio cardiaco! Lasci fare a me, che sono un dottore!». E poi il passante si mette a tastar loro le tette. Il vigile, perplesso: «Ma è sicuro che sia il modo corretto di fare un massaggio cardiaco?». E il passante: «Per conto mio lo faccio anche troppo bene. Sa, io sono un dottore, sì, ma in Economia e Commercio...!». LETTERE AL DIRETTORE: Neanche una ricetta di Nonna Papera. Che so..., Nonna Papera al cartoccio, Nonna Papera in salmì, Nonna Papera al forno, Nonna Papera ai quattro formaggi... Niente! Be', anche oggi si salta... E-mail to: struscia@wildcard.it . Il Direttore (per gli amici: Dir e:\tore). ECONOTUA: Nella notte tra sabato e domenica scorsi sono nate due nuove testate. La prima è quella che ho dato io contro l'armadio inciampandomi nel tappeto per aver voluto reimpostare l'ora legale alle 2 del mattino (camminare nel buio ed in preda alla sonnolenza può rivelarsi un errore). La seconda si chiama "Nuvoloso 23 Ore". Ricalca in tutto e per tutto la testata economica gemella "Il Sole 24 Ore", ma è nata quando era brutto tempo e gli orologi venivano spostati avanti di un'ora per l'ora legale, e quindi è rimasta mutilata di 60 minuti. Sul 1º numero, che troverete in tutte le edicole non appena la sua redazione avrà trovato i soldi per pagare gli autotrasportatori che la distribuiscono, compaiono due interessanti inserti di economia: 1. La prima rubrica riguarda la salute: se andate a fare un bonifico in banca, voi andate a bonificare. Ma, se andate a bonificare, vuol dire che nella vostra agenzia c'è una palude. Morale: se per l'acquisto di materiale il vostro fornitore vi richiede un bonifico anticipato, innanzitutto voi fatevi vaccinare contro la malaria. 2. La seconda rubrica si occupa dei consigli pratici ai piccoli risparmiatori. In particolare, ecco quello del 1º numero: Non fidatevi mai di coloro che vi dicono: «Il tempo è denaro», e poi vi prendono da parte e vi chiedono: «Hai un minuto?». RICORRENZE: È iniziata la Primavera. Ma per la Secondafalsa dovremo aspettare ancora tre mesi. Che è anche il tempo massimo concesso per capire ciò che ho appena scritto. Domani ricorre il 1º d'aprile. Se possedete una pescheria che si chiama "Aprile", domani verrete molto pubblicizzati. Domanda della settimana: «Perché la "tromba delle scale" si chiama così, che se mi metto a suonare sul pianerottolo i miei vicini di casa mi fanno un culo così?». Zuse, Struscia la Novizia, Genova «Se me la dà, lei diventa la nuova campionessa!» (Mike Bongiorno, "La ruota della fortuna")